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di Joachim Lafosse, con Knis Cuppens, Catherine Salée, Mathias Wertz
(Belgio, 2004)
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Come nel mito di Medea, Jan, ormai respinto dalla moglie, non accetta la separazione: e preferisce trascinare alla morte il figlioletto. Opera prima di un giovane animatore teatrale belga, impressionante di energia e sensibilità. La cinepresa di Lafosse si incolla a degli attori colti con una immediatezza che ricorda quella di un certo Cassavetes. L'autenticita delle loro reazioni toglie al film la teatralità, la staticità, l'apriorismo nel quale altrimenti potrebbe anche cadere. Conferendo, al contrario, una formidabile, coinvolgente spinta in avanti alla progressione drammatica. Che la fotografia, la luce contrastata, la duttilità della camera a spalla e del suono in diretta assecondano alla perfezione. Un nome, quello di Joachim Lafosse sul quale scommettere senza esitazione.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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